Roma punta già da settembre a riavviare alberghi, negozi e ristoranti. Lo dicono i numeri. Se con l’estate, infatti, il turismo ha mostrato i primi segnali di ripresa, sarà l’autunno e, soprattutto poi la primavera, a fare da banco di prova per la Città eterna. «Nei mesi di luglio e agosto abbiamo contato 600 alberghi aperti e 600 alberghi chiusi, quelli aperti hanno fatturato il 10-15% in più rispetto al 2020, ma sempre l’80% in meno rispetto al 2019. Da settembre, però, apriranno almeno 150-180 alberghi in più, gli altri aspetteranno marzo – racconta Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma -. Luglio e agosto non sono mai mesi intensi, tanto più che il turismo in questa fase è ancora solo italiano ed europeo e d’estate va al mare. Le città d’arte sono preferite dagli americani, che stanno iniziando a tornare, mentre è ancora tutto fermo da Cina e Russia. La stagione romana inizia a Pasqua e termina con il ponte di inizio novembre, per cui ci aspettiamo che per l’autunno prosegua questo trend di crescita, Natale sarà invece bassa stagione e si ripartirà in primavera. Forse molte strutture richiuderanno per riaprire poi a marzo, e si riporrà il problema della cassa integrazione». Anche sul fronte delle attività commerciali si attende la nuova stagione per tirare le somme: «Ci sono segnali di ripresa ma in una grande città come Roma rimane un clima di incertezza in assenza del turismo internazionale e del turismo di affari – afferma Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma -. La ristorazione e il commercio romano ad agosto non sono andati particolarmente bene, è andata meglio invece sulle spiagge e sul litorale della capitale. Il green pass sarà però senza dubbio un grande strumento di aiuto: l’impatto sulla ristorazione ad oggi appare positivo, vedremo di inverno come andrà»
Fonte: leggo.it